La stanchezza disperante e angosciosa di chi non trova motivo per alzarsi dal letto, per uscire alla vita, per darsi da fare: oggi esploriamo l'accidia come malattia filosofica ed esistenziale, al di là delle comuni idee sulla pigrizia.
La stanchezza disperante e angosciosa di chi non trova motivo per alzarsi dal letto, per uscire alla vita, per darsi da fare: oggi esploriamo l'accidia come malattia filosofica ed esistenziale, al di là delle comuni idee sulla pigrizia.
La voracità del goloso nasce da un senso di vuoto, dalla paura della scarsità.
Qual è la differenza tra "sfamarsi", "nutrirsi" e "mangiare"? E allora "divorare"? Il cibo è oggetto o persona?
Un avaro incontra il mare, il profondo mare che tutto inghiotte, e perde se stesso.
Può essere sottile e mascherarsi, ma l'avarizia è dietro a molte delle nostre peggiori scelte, soprattutto quelle che ci fanno perdere occasioni che rimpiangeremo per sempre.
La storia di un volo frenetico, di una sete insaziabile, della foga di chi esige e consuma, e di un amore sofferto e delicato, bello e pieno nella sua lentezza e rispettosa distanza.
Il peccato soppresso, il non detto, quello che soltanto la satira e la commedia hanno potuto sdoganare ogni tanto nei secoli, la lussuria.
Con le sue parole soffici, l'autrice narra due forme della superbia - quella del sole e quella di Icaro -, ma soprattutto racconta la tristezza di essere soli, isolati dalla propria immagine di sé. Per andare più a fondo nel tema, abbiamo pubblicato anche un articolo apposito sulla superbia!
Il peccato dei peccati, la colpa originale, l'allontanamento dal Padre celeste o dalla Madre Terra - anzi, non solo l'allontanamento, ma la violenta rivolta contro padri, madri e dèi. Per poi rimanere soli.
"Il girasole che non voleva radici" parla di insufficienza: le sue noti dolenti sul tema dell'invidia - alla quale abbiamo dedicato un articolo di approfondimento! - sanno di imitazione e di dipendenza, di non bastare a se stessi.